Siamo ormai a fine novembre e l’aria natalizia aleggia per le strade già da qualche giorno; i negozi sono addobbati di luci scintillanti e l’“HOHOHO” di Babbo Natale alternato agli jingles natalizi fanno da sottofondo musicale alle nostre giornate. Se respiriamo più a lungo possiamo anche già sentire l’odore dei panettoni, roccocò… e chi ne ha più ne metta di ogni “ben di Dio” che adornerà le nostre tavole in questi giorni di festa che ci guardano da lontano… ma neanche troppo lontano! La scelta delle prelibatezze che a breve gusteremo è ormai iniziata assieme a quella del regalo perfetto…
E in questo turbinio di luci, colori e sapori non possiamo sottovalutare l’importanza del vino; questo “nettare divino” che ci fa compagnia nei momenti più piacevoli rendendoli, a volte, addirittura preziosi tanto da custodirli nei cassetti della memoria alla voce “momenti indimenticabili”.
A noi piace pensare al vino come verace, vivo, schietto…naturale! Riteniamo che un buon calice di vino sia il frutto di un lavoro armonioso che, dalla vigna alla cantina fino alla bottiglia, segua un unico filo conduttore: produrre una materia viva, intrigante, espressione di un territorio, di un’annata e dello stile del produttore, che sappia regalare emozione e gioia. E se questo deve essere il fine da perseguire non possiamo limitare la scelta di una bottiglia riducendoci a conoscere solamente il vitigno da cui quella bevanda odorosa deriva.
Dire aglianico, falanghina, primitivo o qualunque altro vitigno noi conosciamo, di per sé non identifica il vino. O almeno lo fa solo in piccolissima parte. Conoscendo il vitigno sicuramente potremmo valutare quali caratteristiche aspettarci e questo può aiutarci se vogliamo avvicinarci al gusto più accettato dalle nostre papille gustative: più morbidezza piuttosto che tannicità, più sapidità che dolcezza e così via… ma nulla di più. Perché il vitigno è solo l’inizio di tutta la storia di un vino. E questa parte dal terroir, dall’andamento climatico dell’annata e dal produttore, dalla sua filosofia e dal suo pensiero felice. Da come esso gestisce le sue vigne, da come alimenta e custodisce il suolo che le ospita, da come tratta i frutti che le sue viti producono, quale trattamento riserva loro in cantina e quale forma di affinamento sceglie.
Un Aglianico dell’Irpinia non sarà lo stesso di uno di Roccamonfina, così come scegliere un Primitivo non può significare la stessa cosa se siamo in Puglia anziché in Campania. E allora come si fa a fare la scelta giusta? Sicuramente essa nasce dalla curiosità e dalla passione. Se siamo persone che desiderano portare in tavola un vino che sappia accompagnare il cibo creando una perfetta armonia cercheremo la bottiglia e la sua storia, non semplicemente un’etichetta. Non cercheremo quei vini che sono il risultato di un ‘progetto’ studiato a tavolino, omologato del progetto più ricercato e venduto in quel dato momento. Snaturati dalla loro vera essenza e resi identici dalla prima bottiglia fino all’ultima prodotta, anno dopo anno, offrendo sempre lo stesso corredo aromatico e lo stesso identico sapore, anestetizzando il nostro palato.
Se vogliamo che nel nostro calice ci sia un ‘nettare’, un liquido inebriante ed imprevedibile che avvolga e coinvolga il nostro palato in una comunione di sapori e sensazioni, allora non potremo tenere a bada la curiosità. E inizieremo a volerne sapere di più: come può essere condotta una vigna, per esempio, o la differenza tra una vite a piede franco e una innestata. Magari ci chiederemo se una vinificazione in acciaio porterà allo stesso risultato di una in cemento o in anfora; se l’affinamento in legno dona davvero qualcosa in più o se quello in bottiglia sulle proprie fecce fini è da preferire. E per soddisfare queste curiosità, e molte altre, cercheremo, degusteremo e valuteremo… e faremo splendide scoperte.
Vitigni autoctoni quasi scomparsi e recuperati dal produttore più testardo al mondo o tecniche di vinificazione che scomodano l’antica sapienza dei Greci e dei Romani. Vignaioli che in quel desiderio di produrre vino buono, sano e genuino, racchiudono l’ancor più grande desiderio di entrare in una forma empatica con la Madre Terra; conosceremo storie di uomini e di donne in grado di creare una profonda armonia tra il vitigno e il territorio, che sanno trasferire in una bottiglia un bagaglio di preziose conoscenze, che sanno trasformare la peculiarità di un’annata in una nota distintiva di espressività… tutte qualità che sapranno regalarci la possibilità di vivere una esperienza gustativa unica e irripetibile.
E allora sì che berremo di vino e di virtù!
Sperando di aver solleticato la vostra curiosità e alimentato un pizzico d’interesse, noi di Wine Joy selezione H.U.M.A.N. WINE vi invitiamo a curiosare tra i nostri vini e siamo a vostra disposizione per aiutarvi nella scelta di quello perfetto per il vostro menù.