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Cibi afrodisiaci: effetto placebo, intenzionalità da credenza o scienza?

Gli afrodisiaci esistono dall’alba dei tempi. Se un alimento ha la reputazione di “esaltatore” della sessualità, le persone vorranno provarlo.
Grazie alla dea dell’amore Afrodite, si è coniato in seguito il termine” afrodisiaco” utilizzato comunemente nel corso dei tempi per indicare la capacità di un cibo di stimolare la sensualità nell’uomo quanto nella donna.
Fra mito e realtà, forma e colore, odore e sapore, il cibo è sempre stato associato e ricondotto alla sessualità e stimolato le più inconfessabili fantasie. Mancanza di libido e problematiche e disfunzioni legate alle performance sessuali affliggono, seppure in modi diversi, sia gli uomini che le donne. Sin dall’antichità l’uomo ha cercato di aumentare il desiderio sessuale e la propria resistenza, spesso intaccati da problemi di natura fisiologica, patologica o psicologica, mediante l’utilizzo di piante e cibi afrodisiaci, alimenti in grado di risvegliare il desiderio sessuale, contrastare la disfunzione erettile e tonificare il corpo, migliorandone la resistenza. A differenza delle donne, in cui generalmente i problemi legati all’apparato sessuale si manifestano con l’arrivo della menopausa nell’uomo le problematiche legate alla sfera dell’eccitazione, le disfunzioni dell’apparato sessuale, la mancanza di resistenza, tonicità e funzionalità dell’organismo, sono molto più variabili e dipendono da una serie di cause e fattori diversi, che rendono quella che potrebbe essere definita come “andropausa” un fenomeno diluito nel tempo, mutevole ed imprevedibile.

Di fatto per l’azione esercitata sulla circolazione sanguigna esistono davvero alcuni cibi che hanno un’azione concreta nei confronti della libido o verso le disfunzioni erettili. Questo approccio ha avvicinato culture e civiltà lontanissime fra loro, ognuna delle quali ha eletto al grado di cibi afrodisiaci diversi alimenti, erbe e spezie. In passato, erano soprattutto forme e colori a colpire l’immaginario dei nostri avi, che potevano associare mele, pere e ostriche alla femminilità, frutti ricchi di semi – come fichi e melagrane – alla fertilità, e alla virilità alimenti esteticamente riconducibili ai genitali maschili. Attraverso questi cibi vengono fornite sostanze nutritive che migliorano anche la salute degli organi sessuali. Si ritiene che questi alimenti aumentino sensazioni legate all’eccitazione quali la temperatura corporea, il battito cardiaco e l’energia fisica, amplificando la voglia di fare sesso”.
Ovviamente, potrebbe esserci in gioco un effetto placebo, ad esempio: hai sentito dire che i fichi agiscono sull’impulso sessuale quindi ti senti più incline a fare sesso solo perché le tue aspettative verso quel frutto sono alte. Ciò a cui pensiamo, ciò in cui crediamo e il modo in cui sentiamo influenzano la materia presente nel nostro corpo. La fiducia, la speranza e la determinazione possono fare davvero la differenza nel processo di guarigione. L’effetto placebo ha dimostrato che le credenze sono potenti, anche quando sono false. Il placebo è una forma di intenzione , un caso di stratagemma dell’intento. Quando il dottore somministra a un paziente un placebo o una pillola di zucchero, conta sul fatto che egli creda nell’efficacia del farmaco. La credenza di un placebo creerà gli stessi effetti fisiologici di un agente attivo, a tal punto da creare all’industria farmaceutica enormi difficoltà nella progettazione delle sperimentazioni dei farmaci. Il nostro corpo non distingue tra un processoi chimico e il pensiero di un processo chimico.
Anche le esperienze intense come quelle di natura artistica o spirituale, accompagnata da una forte carica emotiva, come l’emozione e l’entusiasmo, producono neuroni, mentre le normali esperienze quotidiane producono semplici neuroni. Quando accade qualcosa di significativo, i nostri pensieri e sentimenti attivano geni che costruiscono le proteine o le componenti necessarie al suo immagazzinamento come ricordo nel cervello, codificandolo biologicamente. La scienza nega: non esistono alimenti che abbiano un comprovato potere afrodisiaco. Non ufficialmente, almeno. Vero è, però, che il desiderio per il cibo e quello sessuale condividono la stessa base neurofisiologica. Hanno cioè un neurotrasmettitore in comune, la dopamina. E la dopamina, nota anche come “ormone dell’euforia”, è legata alla sfera del piacere. Non la si può incrementare in maniera diretta attraverso l’alimentazione — vero — ma stimolarne la produzione alzando i livelli di fenilalanina e tirosina, suoi importanti precursori, questo sì.
Il modo in cui si sceglie e si presenta il cibo, la cura nei dettagli con cui si apparecchia la tavola, il modo in cui si mastica, ci si trucca o ci si atteggia la dice lunga sul ruolo rilevante che il cibo riveste all’interno della vita di coppia soprattutto nel momento fatidico della conquista.
La sensualità, oltre alla componente chimica, è legata fortemente all’aspetto emotivo che gioca altrettanto bene le proprie carte. Come dire, il fascino è più una questione di testa e di stimoli sensoriali che di reazioni chimiche-fisiche che poi si spengono per riaccendersi verso nuove gioie. Per comprendere meglio i presupposti alla base delle credenze sui cibi afrodisiaci, si possono distinguere due diversi ambiti di interazione con l’organismo, tradizionalmente riconosciuti.
Stimolanti ed eccitanti. Questa prima tipologia – la più empirica e in buona parte associata agli aspetti sopra elencati – è associata all’aumento della libido e del desiderio sessuale, a loro volta legati all’aumento della temperatura corporea, del battito cardiaco e dell’energia fisica.
Alimenti funzionali per le loro proprietà nutrizionali. Nel grande insieme dei cibi afrodisiaci, molti sono annoverati grazie al contenuto di nutrienti utili alle funzioni corporee che concorrono all’efficienza sessuale e ormonale, a partire dall’apparato cardiovascolare. Come vedremo, in questo senso le ricerche scientifiche talvolta offrono una sponda, confermando un’effettiva azione positiva, seppur limitata e in genera a beneficio di tutto l’organismo.

Il cibo si è rivelato sempre un amico dell’amore, un metodo per corteggiare che funziona sempre. Il detto l’uomo và preso per la gola, funziona sempre e in ogni epoca. Altri cibi invece agiscono da regolatori ormonali. Quando gli ormoni sono sottosopra è possibile che ne risenta la libido o che il fisico non risponda come desideriamo. Anche lo stress è un inibitore del piacere. Il cibo quindi può essere un momento di relax estremamente sensuale per riaccendere l’erotismo.

Il cocomero è una fonte ricca di citrullina, un amminoacido non-essenziale. La citrullina rilassa e dilata i vasi sanguigni un po’ come fanno il Viagra e altri farmaci pensati per la disfunzione erettile. La melagrana e i frutti di bosco apportano vitamine A, B e C, antiossidanti e ossido nitrico, ottimi per la salute, anche se non bastano per dimostrarne l’effettivo potere afrodisiaco, discorso che vale anche per i fichi, ricchi di antiossidanti, vitamine, polifenoli e flavonoidi.
Forse una pianta meno conosciuta rispetto ai classici alimenti annoverati tra gli “afrodisiaci”, nella medicina tradizionale da secoli la Tribulus Terrestris viene utilizzata per la cura dell’impotenza e della disfunzione erettile e per l’aumento della fertilità, oltre che delle malattie cardiovascolari e del gonfiore addominale. La sua proprietà principale è legata all’azione stimolante sulla produzione di androgeni, ormoni fondamentali per l’uomo ma anche per la donna, responsabili della regolazione della libido, dei caratteri sessuali e dello sviluppo dei muscoli.
Purtroppo, gli studi attuali suggeriscono che il cioccolato non ha nessun effetto statisticamente significativo sulla libido, ha spiegato Steve McGough, professore di sessuologia clinica presso l’Institute of Advanced Study in Human Sexuality.
Detto questo, il cioccolato contiene elementi chimici come la feniletilammina, che può provocare sensazioni di eccitazione e benessere generale. Se tutto va bene, potrai investire il tuo buon umore in un po’ di sano sesso con il partner

La meca chiamata anche ginseng peruviano, è una pianta conosciuta per le proprietà stimolanti sull’ apparato sessuale maschile (aumento del numero e della motilità degli spermatozoi) e femminile (regolatore ormonale). Inoltre si rivela un prezioso aiuto per le donne con problemi legati alla menopausa come le fastidiose vampate e la mancanza fisiologica del desiderio. La Muira Puama o Pthychopetalum ovata, meglio nota anche come albero della potenza, è una pianta che, come si può immaginare dal nome, è conosciuta per le sue proprietà afrodisiache e rinvigorenti. È un ottimo stimolante sessuale, in quanto migliora sia l’erezione nell’uomo che l’inturgidimento dei genitali nella donna. Ha proprietà afrodisiache, aumenta il vigore ed il desiderio sessuale ed è inoltre un ottimo tonico neuromuscolare per l’organismo tutto, offrendo un notevole effetto contro l’affaticamento.
Lo zenzero agisce migliorando la circolazione e, come tutti i vasodilatatori di riflesso, agisce stimolando e migliorando le prestazioni sessuali. Potete usarlo per insaporire tè, infusi e tisane o per rendere speciali i vostri dolci e le vostre torte.
Il ginseng è una radice orientale ormai molto nota e apprezzata anche in Italia. Le sue caratteristiche toniche e stimolanti lo rendono un buon rimedio post influenza e ben si addice a tutti gli stati convalescenziali e nei casi si ravvisi spossatezza e in quelle situazioni in cui si necessiti di un’azione afrodisiaca. a damiana è un potentissimo afrodisiaco, la cui azione sembra interessare il centro dell’erezione localizzato a livello parasimpatico. È un ottimo antiossidante, utile a ridurre la tossicità testicolare e prevenire l’invecchiamento dei testicoli. Migliora la performance sessuale ed è un tonico, stimolante ed antidepressivo, utilizzato sin dai tempi dei Maya come ricostituente a questo scopo, per contrastare impotenza e calo della libido.
La vitamina B6 per citare un esempio è in grado insieme ad altri componenti di esercitare un’azione considerevole sul testosterone. Ciò significa che chi soffre di impotenza maschile o calo del desiderio potrebbe avere bisogno di arricchire la propria alimentazione con questa vitamina.Tutti i cibi che contengono la vitamina E in buone quantità sono da ritenersi “afrodisiaci”. Pare che la vitamina E agisca direttamente sul desiderio sessuale migliorando l’appetito che si è un poco spento. Sembrerebbe inverosimile — e potrebbe far storcere il naso ai più — ma aglio e cipolla sono considerati «il viagra dei poveri»: stimolano molto la circolazione sanguigna.
Le ostriche hanno una storia epica come afrodisiaco: la leggenda narra che Casanova, il celebre seduttore del 18° secolo, facesse il pieno di ostriche crude ogni mattina, per mantenere la sua energia. L’ostrica ha anche una certa somiglianza con i genitali femminili e assaporarne la carne, morbida e umida, può risultare un tantino allusivo.
Le ostriche contengono grandi quantità di zinco, un minerale importante per la produzione di testosterone e sperma e per le funzioni immunitarie, contengono anche grandi quantità dell’amminoacido tirosina, un nutriente che svolge un ruolo nella produzione di dopamina. È risaputo che livelli insufficienti di dopamina agiscono negativamente sulla libido. Quando si parla di afrodisiaci, il cibo è solo un fattore dell’equazione libido, dal momento che anche la reazione individuale del corpo al cibo e l’atmosfera (una cena romantica a lume di candela contro un ristorante affollato e rumoroso) potrebbero contribuire
Gli asparagi: Questo vegetale, che ricorda vagamente una forma fallica, deve ringraziare i francesi per la sua reputazione sconveniente. Nel 19° secolo, agli sposi francesi venivano serviti tre piatti di asparagi il giorno prima del matrimonio, nella speranza che questo avrebbe intensificato il loro desiderio sessuale in vista della grande notte (speriamo che la loro pipì non avesse lo stesso odore degli asparagi, perché non è per niente sexy). Gli asparagi sono una fonte di sostante nutritive sessualmente stimolanti, incluse le vitamine E, B, e il potassio.
I peperoncini contengono un composto oleoso conosciuto col nome di capsaicina che stimola le terminazioni nervose sulla lingua,…crea una sensazione di pizzicore e aumenta il rilascio di epinefrina – conosciuta anche come adrenalina – ed endorfine, oppiacei naturali per il corpo, si accoppia bene con un altro cibo ritenuto afrodisiaco, il nutriente avocado.
I fichi sono stati a lungo considerati un afrodisiaco, soprattutto perché sono menzionati nella Bibbia tra i frutti presenti nel Giardino dell’Eden. Alcuni credono perfino che il fico fosse il vero frutto proibito che cacciò in tutti quei guai Adamo ed Eva. I fichi contengono un’alta concentrazione di antiossidanti, flavonoidi e polifenoli che possono generare sensazioni di rilassamento e benessere.
La vaniglia è un potente afrodisiaco, forse uno dei più antichi al mondo; si tratta di una spezia molto dolce ma al contempo e sensuale, con un effetto sulla libido e sull’eccitazione sessuale. Sebbene queste proprietà siano ancora oggetto di studio, la vaniglia ha comunque indubbie proprietà calmanti e antiossidanti, ed è utile a combattere lo stress.

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