Uomo e Natura
Il rapporto Uomo-Natura racconta una storia di conflittualità e di integrazione, che pone le sue radici nella comparsa dell’uomo sulla Terra. L’intelligenza, la straordinaria capacità di adattamento e la laboriosità hanno permesso all’Uomo di saper gestire l’ostilità della Natura. Possiamo solo immaginare la meraviglia dei nostri antenati nello scoprire la possibilità di coltivare i frutti che spontaneamente la Natura offriva.
Coltivare condivide la sua etimologia con cultura, cioè la capacità di tramandare alle generazioni successive il bagaglio di cultura materiale e immateriale, che ha permesso all’Uomo di sopravvivere e di evolversi. L’Uomo ha scoperto che da quel tralcio, che la Natura spontaneamente offriva, si poteva ricavare una bevanda divina, come dicevano gli antichi greci, con cui alleviare le fatiche della giornata e che, come tutte le specie naturali, si poteva coltivare.
La storia dell’Uomo ci racconta le vittorie faticose del genere umano nei confronti della Natura potente e spesso ostile, che offre i propri frutti all’Uomo perché ne sappia fare buon uso.
L’Uomo si accorge che la Natura come generosamente dà, repentinamente può togliere e che con Essa occorre dialogare, perché Essa possa aiutare e non opporsi. Ma l’Uomo nella sua corsa verso la civiltà ha creduto di poter fare a meno della Natura, da cui ogni vita ha avuto inizio e fine.
Sono trascorsi circa 7000 anni dalla prima traccia di coltivazione della vitis vinifera, l’Uomo ha costruito strade, città, fabbriche, con cui ha modificato la Natura, di cui con il tempo ha creduto, in modo protervo, di poter fare a meno.
Il secolo XXI è il secolo del ritorno a ciò che ci ha generato: la Natura.
L’uomo del XXI secolo ha compreso che deve ritornare umilmente alla scoperta delle leggi che governano la Natura, proprio come facevano i nostri antenati. Se sappiamo interrogarla la Natura ci offre i suoi segreti di vita.
E’ ciò che fanno i nostri coltivatori di vini naturali: cercare di comprendere il funzionamento delle leggi naturali per ottenere un prodotto che sia il frutto di una collaborazione attiva tra Uomo e Natura.
Artificiale e naturale
Noi viticoltori di vini naturali improntiamo il nostro lavoro nell’uso di mezzi naturali atti a escludere l’utilizzo di sostanze artificiali, usate abitualmente dal coltivatore per migliorare il gusto e la conservazione del prodotto, che, come tutti gli elementi naturali, tende a deteriorarsi abbastanza velocemente. Per fare ciò ci serviamo del patrimonio di conoscenze che ci tramandano i nostri contadini, della nostra esperienza sul campo e della scienza.
Una scienza che studia le leggi della Natura da sfruttare per poter usare sostanze e mezzi di coltivazione naturali.
Conoscenza e responsabilità
Perché questo nuovo antico metodo di coltivazione possa progredire occorre senso di responsabilità del viticoltore, che nasce dalla consapevolezza della bontà del proprio lavoro, per cui si è disposti ad un lavoro duro, che pone nell’onestà e nella conoscenza il deterrente per sfuggire a qualsiasi scorciatoia speculativa.
Il nostro viticoltore si sente parte di un ecosistema da rispettare e difendere, in cui la sua attività viene riconosciuta per il proprio comportamento virtuoso.
La missione di tutti noi, viticoltori e commercianti di vini naturali, è far conoscere all’acquirente la nuova filosofia di vita, che sta dietro alla coltivazione con sistemi naturali.
L’utilizzatore finale del nostro prodotto per noi non è un consumatore acritico e sprovveduto da attirare, ma una persona consapevole delle problematiche ambientali del nostro tempo, a cui far conoscere il metodo di coltivazione naturale, per la cui qualità è disposto a spendere un prezzo giusto ed equo, a tutela della salute propria e del Pianeta in cui siamo ospiti.
di Carmela Casale