Il trasferimento del vino dalla bottiglia alla caraffa trattenendo i depositi si chiama DECANTAZIONE.
Non solo, la decantazione permette anche una buona ossigenazione dei vini maturi i quali hanno bisogno di risvegliare i loro profumi dopo una lunga conservazione in un ambiente chiuso, la bottiglia.
C’è da dire però che non tutti i vini tollerano la decantazione, ad esempio i vini che superano i vent’anni sopportano male un’ossigenazione così rapida e di conseguenza cambiano i loro caratteri.
La cosa migliore in questi casi è far risvegliare il vino in un ampio bicchiere da degustazione simile a dei piccoli decanter per permettere in questo modo un lento risveglio del vino e seguire pazientemente la sua evoluzione nel bicchiere.
Quindi, mentre per separare il vino dai depositi l’unico metodo è quello di effettuare la decantazione, per l’ossigenazione c’è la possibilità di scegliere.
È importante sapere che risulta inutile aprire la bottiglia alcune ore prima di servirla perché lo spazio a disposizione dell’ossigeno, ridotto al solo collo, è troppo piccolo.
Per poter effettuare la decantazione occorrono una caraffa di cristallo liscia e trasparente, una candela e un bicchiere.
Prima di iniziare si consiglia che la bottiglia sia rimasta in posizione verticale da qualche ora, oppure se era in posizione orizzontale sarebbe opportuno mantenerla nella stessa posizione con un cestino portavino.
Si procede con l’apertura della bottiglia e si versa un po’ di vino nella caraffa per “avvinarla” dopodiché lo si versa nel bicchiere per controllare che a livello olfattivo e gustativo non ci siano problemi. Dopodiché si inizia a versare il vino nella caraffa tenendo illuminato con la candela il collo della bottiglia e appena si scorgono dei depositi si interrompe il flusso.
E tu lo sapevi?