Per noi di Winejoy il vino naturale è frutto di un alto livello di cultura per cui non possiamo che collegare il concetto di vino naturale a quello di patrimonio culturale.
Quando il vino naturale viene comparato al “vino del contadino” si corre il rischio di commettere diversi errori. Infatti, sebbene quest’ultimo venga prodotto con l’assenza di sostanze chimiche, non è detto che nel produrlo vengano messi in campo elementi imprescindibili per ottenere un prodotto di qualità: cura, attenzione, competenza che consentono di ottenere un vino autentico e vivo che rappresenta il proprio territorio e che sia ad esso fedele. L’individuazione del luogo fortunato sul quale coltivare i vitigni e il lavoro di custodia del territorio da parte del vignaiolo unite alle sue competenze e al buonsenso, sono le basi per ottenere un vino naturale.
La cultura del TERROIR
Nella lingua inglese questa parola si traduce in “Sense of place” (senso del luogo), e definisce molto bene il concetto multidimensionale usato per spiegare la relazione tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda. Quindi il terroir non è solo il “territorio” come molti pensano, ma è un insieme di diversi fattori tra i quali certamente il territorio fa parte con la sua enorme importanza, ma c’è dell’altro.
C’è l’uomo, il suo lavoro, il vitigno, il clima, la tradizione. Ci sono tutte le esperienze che il tempo ha portato in quella particolare zona del pianeta.
Nel vino naturale tutte queste variabili sono fondamentali per comprenderne il valore. In cantina l’uomo trasforma ciò che la natura ha messo a sua disposizione senza la necessità di intervenire chimicamente, unica eccezione è l’aggiunta di una minima quantità di anidride solforosa che in molti casi non è nemmeno presente.
La cultura della SOSTENIBILITA’
Nel 1987 ci fu la prima definizione di sostenibilità con il documento “OUR COMMON FUTURE” pubblicato dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite. In esso si definisce lo sviluppo sostenibile come “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Questa definizione pertanto sottolinea il diritto delle generazioni che verranno di avere accesso alle risorse naturali. Tale concetto appartiene alla maggior parte dei produttori dei vini naturali che prima di tutto sono custodi delle loro vigne all’interno di un contesto ben più grande ossia il “Pianeta Terra”.
La cultura del RISPETTO (di sé, della terra e del consumatore)
I vignaioli responsabili che amano la loro terra non l’avvelenano, proprio come fa una mamma con un figlio che cerca di dargli sempre e solo il meglio. Così chi custodisce la vigna non spargerà diserbanti, pesticidi, concimi chimici e altre sostanze che nuocciono alla terra ed anche a chi consuma il vino.
La cultura della TRADIZIONE
Coltivare vitigni tipici di un territorio, lavorare la terra e curare le viti con i saperi antichi tramandati di padre in figlio, non cedere alle promesse di chi propone fitofarmaci per prevenire le malattie delle piante, riuscire a portare a termine una fermentazione spontanea, usare anidride solforosa in minime quantità e solo quando è necessario, sostituire la filtrazione sterile con la decantazione naturale. Questi ed altri sono gesti antichi che proiettati nel presente da vignaioli responsabili e preparati in materia enologica, portano nel calice dei vini che sapranno sempre raccontarci qualcosa di personale.
La cultura della RINUNCIA e dell’ATTESA
Non se ne parla spesso, ma in certe annate “non buone” alcuni vignaioli decidono in piena autonomia di non vinificare le proprie uve in quanto non porterebbero alla produzione di un vino buono; infatti c’è chi al contrario, con l’ausilio della chimica, potrebbe pensare di non perdere il raccolto ad esempio facendo partire la fermentazione anche da uve non sane e mettendo in bottiglia un liquido che forse potrebbe anche piacere al consumatore. Il vino tuttavia è anche rinuncia, è il rifiuto di pratiche che non rispettano i principi di sostenibilità, rispetto, tradizione.
Il vino è ATTESA: attesa della decantazione del vino, della sua maturazione, del suo affinamento…
Chi fa vino naturale sa che l’attesa è una dote imprescindibile, perché come tutte le cose belle anche il vino ha il passo lento.
