La Cascinetta

Giancarlo, come inizia la storia della vostra Cantina?

Inizia tutto nel 2008 quando i genitori della mia compagna, Valentina, dopo essere andati in pensione decidono di acquistare un appezzamento di terra con annessa Cascina qui a Viarigi.

Ci troviamo a 252 metri s.l.m. con una buona esposizione. lI terreno è composto da calcare e argilla che donano ai vini finezza aromatica, struttura e longevità.

La terra era una vecchia vigna abbandonata che, attraverso una serie di lavori, è stata ripristinata impiantando, intorno al 2009, nuove barbatelle di ruchè, barbera e grignolino.

Dopo 2/3 anni l’uva prodotta veniva venduta a vinificatori locali, ma nel 2015 io e Valentina abbiamo preso la decisione di gestire noi la Cantina a causa della fragilità della forza lavoro dei miei suoceri, portando in Azienda una mentalità rivolta alla coltivazione biologica, quindi al rispetto della terra e alla sostenibilità.

Le ragioni di tale impegno nel salvaguardare la natura, si fondono sia sulla nostra volontà di lavorare e vivere in un ambiente salubre, che arrechi valore alle nostre vite e al luogo che ci circonda, ma anche sulla nostra convinzione che solo lavorando bene in vigna e portando dell’uva sanissima in cantina, è possibile produrre un vero vino di qualità.

Abbiamo usato i lieviti selezionati, solo nella nostra prima vendemmia ma nelle annate successive a partire dalla 2016, abbiamo scelto di far partire la fermentazione in modo spontaneo, di usare minime dosi di anidride solforosa, di non chiarificare e di non filtrare il vino in modo pesante proprio per lasciare nel bicchiere tutta la vita che avevamo già custodito nel vigneto.